venerdì 28 ottobre 2011

La prima automobile Italiana


Il 22 agosto del 1882 il prof. Co. Enrico Bernardi brevettò il suo motore a scoppio alimentato a benzina, un piccolo monocilindrico di 130 cc e con potenza di una frazione di cavallo/vapore, adatto a far funzionare piccole macchine utensili 
. Lui lo sperimentò a lungo prima di brevettarlo sulla macchina da cucire della moglie. E’ il primo motore a benzina del mondo. Daimler brevetterà il suo nell’ottobre, Benz nel dicembre dello stesso anno. Però agosto viene prima di ottobre e di dicembre!
Nell’estate del 1884 il Bernardi applicò il suo motorino su un triciclo in legno per il figlio Lauro che, a cinque anni, scorrazzò per le strade della periferia di Verona dove la famiglia aveva la villa estiva, divenendo così il primo automobilista del mondo (su veicolo a benzina) ed il suo triciclino è di fatto il primo veicolo con motore a benzina che si sia mosso sulla faccia della terra.
Meglio fecero Daimler e Benz, che due anni dopo (1886) presentarono entrambi un vero veicolo per trasporto di persone.
Frattanto Gaetano Rossi, industriale laniero di Piovene Rocchette, divenne come sopra accennato nel gennaio del 1893 il primo automobilista d’Italia.
Nel 1894 anche il Co. Bernardi si decise di montare un suo motore, con cilindrata aumentata a poco più di 600 cc, su una vera vettura sebbene a tre ruote, costruendo così la prima vera automobile italiana.L’anno dopo, nel 1895, sarà l’artigiano trevigiano Carlo Menon di Roncade a costruire una vetturetta a quattro ruote (la prima in Italia)
con motore De Dion & Bouton. Poi la perfezionerà e costruirà in proprio anche il motore, riproducendo sino al 1902 poco più di venti vetturette, delle quali una sopravvive in casa di un erede.
Nel 1896 venne costituita a Padova la Società Miari, Giusti & C. per la fabbricazione in serie delle vetture Bernardi. Fino al 1902 ne verranno costruite circa 100 a tre ruote e 50 a quattro ruote. Ne sono sopravissute cinque del modello a tre ruote.
Questa è la progettazione storica delle prime auto, dove il Veneto appare come la vera culla dell’automobile italiana. Questa storia e mille altre, saranno valorizzate nella nuova sezione “Museo della mobilità e dell’ingegno veneto” che sorgerà entro pochi anni nel cuore antico di Bassano del Grappa su una superficie di oltre 3.000 metri quadri, vera vetrina delle capacità e dell’ingegno di questa fetta del Nord-Est.”


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