mercoledì 23 novembre 2011

Tuning auto

Con il termine tuning si intende la modifica di un veicolo a 2 o 3 o 4 ruote rispetto agli standard produttivi di serie al fine di adeguarlo ai propri gusti o alle proprie specifiche esigenze

La storia 

Una Audi TT sottoposta al Tuning
Il tuning (dall'inglese to tune, regolare, accordare, mettere a punto) è originario degli Stati Uniti d'America negli anni sessanta con le Hot rod, leT-bucket e le Lowrider per restare nel campo delle quattro ruote o, in campo motociclistico, nei Chopper. Solo in un secondo momento raggiunge l'Europa e quindi l'Italia, diventando così un fenomeno conosciuto in tutto il mondo. In Italia il fenomeno ha uno sviluppo più lento se paragonato ad altre nazioni europee quali la Germania o l'Austria, ma grazie a preparatori come, ad esempio, Abarth, riesce ad imporsi definitivamente anche nel nostro paese  .

Le tipologie di modifiche 

Sotto la denominazioni "tuning", rientrano tutte le modifiche effettuate ad un determinato veicolo (non necessariamente automobili, ma ancheciclomotorimotokartquad). Le modifiche riguardano principalmente 5 categorie:
  • Modifiche estetiche alla carrozzeria o parti di essa
  • Modifiche meccaniche al motore, all'impianto frenante, al sistema di scarico o all'assetto di guida.
  • Modifiche all'impianto di illuminazione del veicolo
  • Modifiche all'impianto audio
  • Modifiche agli interni
Tutte le modifiche sopra citate, essendo fortemente influenzate dallo stile personale che si vuole dare al veicolo, sono dal punto di vista legale, difficilmente uniformabili. Ne consegue che, fatta eccezione per la sostituzione della parte terminale dell'impianto di scarico (detta silenziatore), che se effettuata utilizzando un componente omologato e specifico, non richiede l'aggiornamento della carta di circolazione , quasi tutte le altre modifiche di carattere estetico o meccanico effettuate, sono ammesse dopo aver effettuato regolare revisione del veicolo presso le sedi della Motorizzazione Civile, o presso una officina convenzionata con la Motorizzazione stessa.
La sostituzione dei cerchi, se effettuata con altri di uguale misura, o di misura diversa ma riportata in origine sul libretto di circolazione del veicolo è ammessa senza sostenere alcuna revisione.

Il tuning estetico 

Per tuning estetico si intende l'elaborazione della vettura o di altro veicolo dal punto di vista esclusivamente estetico; si possono limitare alla carrozzeria, oppure comprendere anche l'interno del veicolo nei casi di automobili o camion. Vista la natura soggettiva del fenomeno, sono possibili molteplici combinazioni di interventi, molte delle quali non strettamente catalogabili; si possono però disinguere essenzialmente due categorie:

Degli esterni 

Una Volkswagen Golf modificata esteticamente
Il tuning estetico degli esterni nelle automobili si sviluppa nella maggioranza dei casi con l'aggiunta o di elementi della carrozzeria quali "minigonne", alettoni posteriori, spoiler, appendici sottoparaurti anteriori o posteriori e, nei casi più estremi, la sostituzione completa dei paraurti con altri del design più sportivo, l'applicazione di prese d'aria sul cofano e/o sul tettuccio, l'allargamento dei parafanghi o il rimodellamento della carrozzeria al fine di modificare la linea originale del veicolo. Interventi meno invasivi comprendono la riverniciatura parziale o totale del veicolo, l'oscuramento dei cristalli e la sostituzione dei gruppi ottici anteriori e posteriori. Per quanto riguarda ciclomotori e moto, le operazioni più comuni oltre alla riverniciatura e all'applicazione di adesivi sono la sostituzione di elementi della carrozzeria (carene, codone, parafanghi), sella, specchietti retrovisori e segnalatori di direzione e l'oscuramento o la sostituzione del cupolino.

Degli interni 

Esempio di tuning interno
L'altro sottoinsieme del tuning estetico è quello che riguarda gli interni. Modifiche tipiche in questo senso riguardano la strumentazione interna (plancia del cruscotto, indicatori aggiuntivi, carputers), la sostituzione di volante, pomello e cuffia del cambio, pedaliere, leva e cuffia del freno a mano, sostituzione dei sedili o rivestimento degli stessi, luci interne e riverniciatura del cruscotto e dei pannelli di rivestimento interni.

Il tuning meccanico 

Il propulsore modificato di una Saab.
Gli interventi di tipo meccanico possono riguardare vari componenti del veicolo. In genere si divide in diversi settori di intervento:
  • Interventi sul motore e impianto di scarico
  • Interventi sull'impianto frenante e sulle ruote
  • Interventi sulle sospensioni
Gli interventi al motore e al sistema di scarico possono consistere ad esempio nella semplice sostituzione del silenziatore o del filtro dell'ariacon altro di tipo sportivo, o spingersi a livelli più tecnici, come la sostituzione degli alberi a camme, della frizione, del cambio, aggiunta disistemi di sovralimentazione e rimappature della centralina del veicolo. Anche in questo caso, le personalizzazioni possono spingersi a livelli estremi, fermo restando la difficoltà di rientrare nell'ambito della legalità con le modifiche di questo tipo.
Gli interventi all'impianto frenante consistono solitamente nel montaggio di dischi freno di dimensione maggiorata e/o forgiati in leghe più resistenti e nella sostituzione di pinze e pastiglie di derivazione sportiva, tesi a garantire prestazioni più elevate, soprattutto in presenza di modifiche al motore che aumentino la potenza del veicolo (sia esso una automobile o un altro mezzo).
La sostituzione dei cerchi originali con altri solitamente in lega leggera, rientra sia in ambito estetico, che meccanico, dato che , il montaggio di cerchi di misura maggiore rispetto all'originale necessita pneumatici più grandi, i quali modificano prestazioni e tenuta di strada del veicolo. Va citato infine anche l'uso di distanziali, che hanno lo scopo di aumentare l'escursione della gomma dal mozzo di montaggio, aumentando cosi la tenuta di strada del veicolo.
Gli interventi sulle sospensioni hanno lo scopo di "abbassare" ed "irrigidire" il veicolo, aumentandone cosi la tenuta di strada e la stabilità, specialmente in curva. Possono riguardare solo le molle, o estendersi all'ammortizzatore, il quale può avere taratura fissa, regolabile(con la possibilità di regolare l'altezza a piacimento con interventi sull'ammortizzatore stesso) o sistemi estremi i quali consentono di modificare altezza e taratura elettronicamente dall'abitacolo. Vanno inoltre segnalate le cosiddette sospensioni idrauliche, le quali si possono estendere in maniera molto evidente causando l'innalzamento o l'abbassamento di parte del veicolo anche di parecchi centimetri da terra, anche se sono utilizzate per scopri prettamente estetici.

Il tuning audio e video 

Il baule di una vettura per gare di car-audio.
È il tipo di tuning praticato dai cultori del car audio, ossia delle prestazioni dell'impianto audio della vettura. Le modifiche più classiche sono l'adozione di uno o più amplificatori, altoparlanti dedicati alle varie frequenze (tweetermidrangewoofer e subwoofer), una sorgente autoradio di qualità ed un crossover in grado di separare le varie frequenze sonore e destinarle ai vari altoparlanti. Nelle preparazioni più estreme, si arriva a modificare completamente l'assetto del vano portabagagli, installandovi tutto il materiale sopracitato, con l'aggiunta di luci al neon o LED a effetto stroboscopico in grado di operare in sincrono con la musica.
Negli ultimi anni ha preso piede anche l'utilizzo di sorgenti dotate di lettore DVD incorporato, e ancor più recentemente l'utilizzo di schermi supplementari situati anche nel baule o in altre zone dell'auto, come per esempio dietro i poggiatesta o al posto della plafoniera d'illuminazione dell'abitacolo.

I raduni e le altre manifestazioni 

Un esempio di hard tuning su una Peugeot 106
L'evento più importante in Italia è il "My Special Car" che si tiene ogni anno alla fiera di Rimini nel periodo di fine marzo, inizio aprile.
A livello regionale e locale, sono moltissimi i raduni , alcuni dei quali non autorizzati, che si tengono con cadenza settimanale o mensile. Spesso questi raduni, provocano polemiche e vicende giudiziarie, a causa del comportamento di alcuni partecipanti.
Spesso i raduni sopra citati sono vere e proprie competizioni, nelle quali si valutano i veicoli suddivisi in categorie tra cui: audio, estetica, scarico (inteso come rumorosità dell'impianto di scarico) e preparazioni meccaniche.

Giurisprudenza 

La legislazione vigente in Italia ha reso estremamente difficile e controversa la pratica del tuning rallentando, con pratiche burocratiche spesso difficili da espletare, la possibilità di elaborare il proprio veicolo restando nella legalità.
Diversamente da quanto successo in altri paesi, come la Germania, la Svizzera o la Spagna, paesi nei quali da molti anni il fenomeno è stato liberalizzato al fine di controllarlo meglio e dare impulso alle industrie di settore, in Italia si è cominciato a modificare la legislazione in materia solo negli ultimi anni, modificando le responsabilità in caso di modifica e valutando la situazione in maniera meno generalista.
Importante passo avanti ha significato in tal senso il decreto Milleproroghe del 2009 , che ha gettato le basi per la futura regolamentazione in questo delicato settore 

Esempi di tuning 







mercoledì 16 novembre 2011

Airbag


Un airbag sgonfio
Spia dell'airbag
L'airbag (a volte chiamato cuscino salvavita) è un dispositivo di sicurezza passiva installato all'interno del volante, della plancia, dei sedili o del padiglione di un'automobileper proteggere i passeggeri dagli urti in caso di incidente stradale.
Storia 
L'invenzione dell'airbag è datata 1952 a cura di John W. Hetrick che ne depose il brevetto l'anno successivo. L'uso di questa protezione in campo automobilistico si fa risalire alla fine degli anni sessanta con il perfezionamento degli altri componenti necessari al suo funzionamento. Dopo prototipi presentati e testati da quasi tutte le case automobilistiche statunitensi, la prima autovettura di produzione che presentò l'innovazione fu la Oldsmobile Toronado nel 1973 seguita ben presto da altri modelli dellaBuick e della Cadillac
In ogni caso la prima accoglienza del mercato non fu molto positiva e vi furono numerose controversie anche sulla valutazione dell'effettiva validità del dispositivo che venne definitivamente accettato solamente nella prima metà degli anni ottanta con la raccomandazione dell'uso sempre in unione con le cinture di sicurezza e non in loro sostituzione.
In Europa fu la Mercedes-Benz la prima a offrirlo come accessorio di lusso nei suoi modelli alti di gamma nel 1980, seguita dalle altre maggiori case del vecchio continente.
Superati i dubbi sulle sue controindicazioni l'airbag è diventato in breve tempo uno dei punti qualificanti di ogni autovettura sotto il punto di vista della sicurezza automobilistica e si è diffuso man mano anche sui veicoli di minor cilindrata e sulle utilitarie.
È del 2006 la prima utilizzazione dell'airbag anche in campo motociclistico e la si deve alla Honda che l'ha installato sul suo modello turismo di punta, la Honda Goldwing.

Funzionamento

Airbag laterali
Sulle automobili è costituito da un pallone (camera d'aria) che, al momento di un violento urto della vettura, ad esempio in un incidente stradale, viene gonfiato da una piccola esplosione o dal rilascio istantaneo di gas compresso. Il pallone gonfio che si ottiene fa in modo tale da evitare che la testa e altre parti vitali degli occupanti colpiscano elementi contundenti dell'abitacolo. Se in una vettura sono presenti airbag, è estremamente importante indossare le cinture di sicurezza.
L'airbag viene gonfiato in 30/50 millesimi di secondo a una velocità di circa 320 km/orari, che può spingere all'indietro la testa del conducente. Perciò, è importante che il poggiatesta del sedile sia realizzato con un materiale morbido o imbottito, e abbia una forma inclinata ad angolo acuto, in modo da evitare il rischio di unacontusione cerebrale, perché il cervelletto non urti il poggiatesta.
L'airbag può essere usato una sola volta e, dopo il primo urto, deve essere sostituito. Diversamente da un paracadute, che deve aprirsi con eguale precisione, non può essere ripiegato e reinserito nell'apposito vano. Il prezzo di un airbag è intorno ai 350 euro ma ormai è di serie su quasi tutte le auto. Il costo dei dispositivi di sicurezza è un problema parzialmente attenuato da una diffusione su vasta scala, che consente economie di scala.
Inoltre in alcuni modelli è previsto un sensore posto nel sedile del passeggero in grado di rilevare la presenza del passeggero e di disattivare in caso di posto vuoto il funzionamento dell'airbag. Più raramente un sensore, a seconda del peso della persona, gonfia più o meno violentemente l'airbag (airbag a più stadi).
Pur se il funzionamento è simile per tutte le tipologie di airbag, questi sono prodotti in diverse dimensioni e forme, per poter essere montati in differenti parti dell'autoveicolo; abbiamo quindi il classico airbag per guidatore e passeggero, airbag posteriori, a tendina, laterali fino agli ultimi ritrovati di piccoli dispositivi situati sotto il volante che salvaguardano le gambe del guidatore. I primi airbag laterali al mondo sono stati montati da Volvo nel 1994, da sempre azienda leader nel campo della sicurezza.

L'airbag nell'abbigliamento

Nelle attività sportive (moto ed equitazione) il sistema airbag viene inserito all'interno di gilet e giubbotti tecnici ideati per proteggere il corpo umano in caso di incidente. Il sistema airbag, sfrutta lo stesso principio delle automobili ma con una protezione che avvolge tutte le parti "vitali" del corpo umano (torace, cervicale, fianchi e colonna vertebrale).
In caso di attivazione, al contrario di quello delle automobili, con pochi euro si ricarica ed è nuovamente utilizzabile.

I componenti

Unità di controllo di un airbag (o ACU, dall'inglese Airbag Control Unit).
L'airbag è costituito da:
  • un sensore che rileva la brusca decelerazione del mezzo causata da un impatto
  • una centralina elettronica che riceve il segnale del sensore, lo elabora e invia il comando di accensione a un detonatore
  • un detonatore che innesca la sostanza (azoturo di sodio contenuto in quantità variabili da 50 a 200g) contenuta nella capsula esplosiva attraverso una corrente elettrica o un urto di un puntale; la capsula esplodendo sviluppa una grande quantità di gas, nello specifico azoto, per gonfiare il contenitore (se l'airbag è di tipo pirotecnico)
  • una eventuale seconda capsula (negli airbag ibridi) che contiene del gas inerte precompresso che va a gonfiare il sacco
  • l'airbag vero e proprio, solitamente di materiale sintetico e dotato di fori nella parte posteriore.
Fra la prima capsula e il sacco negli airbag pirotecnici è presente una rete metallica a maglie fini che blocca l'accesso al sacco alle particelle solide e che raffredda i gas che lo gonfiano. Non è presente negli airbag ibridi in quanto non sono presenti particelle solide nella seconda capsula contenente il gas inerte e perché il gas inerte è più freddo dei fumi originati dall'esplosione della prima capsula.
Gli airbag ibridi sono più veloci dei pirotecnici e per questo vengono utilizzati per gli airbag laterali e per gli airbag a tendina: lo spazio fra l'occupante e le porte è limitato, quindi il bag deve dispiegarsi più velocemente possibile. Per gli airbag frontali del guidatore e del passeggero si può scegliere fra i due.
Gli airbag ibridi necessitano di una quantità di carica minore dei pirotecnici, quindi la loro produzione è facilitata e meno costosa sotto questo punto di vista.
Esistono poi airbag dual stage, che sono costituiti da una coppia di airbag ibridi o pirotecnici ma con un solo sacco. La centralina può scegliere di attivare una sola carica pirotecnica e gonfiarlo parzialmente oppure attivarle entrambe ma distanziate temporalmente. Il primo caso si può avere se sul sedile è presente un bambino o un occupante leggero: la loro ridotta quantità di moto non necessita il dispiegamento completo del sacco. Il secondo caso è utilizzato per ridurre la violenza dell'impatto dell'occupante con l'airbag.
Con l'accensione, si realizza un'esplosione che gonfia l'airbag mentre la testa e il torace degli occupanti si stanno spostando in avanti, decelerando il loro moto più dolcemente rispetto all'impatto con la plancia o contro lo sterzo; subito dopo comincia però a sgonfiarsi attraverso i fori posteriori del sacco, attutendo l'impatto del corpo contro il volante o contro il cruscotto senza far incorrere le vittime nel pericolo di soffocamento. Le cuciture che costituiscono l'airbag possono essere realizzate in modo da ottenere una apertura in due stadi: un'apertura più progressiva riduce la violenza dell'impatto contro l'occupante. Sull'efficacia dell'airbag influisce anche il ripiegamento del sacco.